Il PFTE e la Relazione di sostenibilità

Le azioni per progettare un'infrastruttura sostenibile: la novità della Relazione di Sostenibilità. A cura di Mauro Di Prete e Valerio Veraldi, Direttori Tecnici Iride.

La nuova versione del Codice dei Contratti, riprendendo perlopiù le indicazioni delle Linee Guida del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, ha introdotto la Relazione di Sostenibilità dell’Opera, uno strumento utile per sintetizzare e rappresentare tutte le azioni di ingegneria sostenibile assunte nel progettare l’opera. Le informazioni sono inserite in molte parti del PFTE.

L’elenco che segue è quanto indica la norma riguardo ai contenuti da inse­rire nella Relazione di sostenibilità:  

a) la descrizione degli obiettivi primari dell’opera in termini di risultati per le co­munità e i territori interessati, attraverso la definizione dei benefici a lungo termine, come crescita, sviluppo e produttività, che ne possono realmente scaturire, mini­mizzando, al contempo, gli impatti negativi; l’individuazione dei principali portatori di interessi e l’indicazione, ove pertinente, dei modelli e degli strumenti di coinvol­gimento dei portatori d’interesse da utilizzare nella fase di progettazione, autorizza­zione e realizzazione dell’opera, in coerenza con le risultanze del dibattito pubblico;

b) la verifica degli eventuali contributi significativi ad almeno uno o più dei seguenti obiettivi ambientali, come definiti nell’ambito dei regolamenti (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020 e 2021/241 del Parlamen­to europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, tenendo in conto il ciclo di vita dell’opera:1) mitigazione dei cambiamenti climatici; 2) adattamento ai cambiamenti climatici; 3) uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine; 4) tran­sizione verso un’economia circolare; 5) prevenzione e riduzione dell’inquinamento; 6) protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi;

c) una stima della Carbon Footprint dell’opera in relazione al ciclo di vita e il con­tributo al raggiungimento degli obiettivi climatici;

d) una stima della valutazione del ciclo di vita dell’opera in ottica di economia circolare, seguendo le metodologie e gli standard internazionali (Life Cycle Asses­sment - LCA), con particolare riferimento alla definizione e all’utilizzo dei materiali da costruzione ovvero dell’identificazione dei processi che favoriscono il riutilizzo di materia prima e seconda riducendo gli impatti in termini di rifiuti generati;

e) l’analisi del consumo complessivo di energia con l’indicazione delle fonti per il soddisfacimento del bisogno energetico, anche con riferimento a criteri di proget­tazione bioclimatica;

f) la definizione delle misure per ridurre le quantità degli approvvigionamenti ester­ni (riutilizzo interno all’opera) e delle opzioni di modalità di trasporto più sostenibili dei materiali verso/dal sito di produzione al cantiere;

g) una stima degli impatti socio-economici dell’opera, con specifico riferimento alla promozione dell’inclusione sociale, alla riduzione delle disuguaglianze e dei divari territoriali nonché al miglioramento della qualità della vita dei cittadini;

 

h) l’individuazione delle misure di tutela del lavoro dignitoso, in relazione all’intera filiera societaria dell’appalto (subappalto); l’indicazione dei contratti collettivi nazio­nali e territoriali di settore stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale di riferimento per le lavorazioni dell’opera;

i) l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative, ivi incluse applicazioni di sen­soristica per l’uso di sistemi predittivi (struttura, geotecnica, idraulica, parametri ambientali).

 

Ai fini del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità di un’infrastruttura sarà poi neces­sario definire le azioni da mettere in campo sulla base della Relazione di sosteni­bilità dell’opera.