L'evoluzione dei CAM per le infrastrutture stradali: riflessioni critiche

Mauro Di Prete, Direttore Tecnico Iride, analizza i nuovi CAM strade: tra pregi e difetti, un primo passo verso l'evoluzione delle infrastrutture stradali in ottica sostenibile

I "Criteri Ambientali Minimi" (CAM) rappresentano un tassello fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle infrastrutture stradali, un settore che da decenni necessita di un quadro normativo chiaro in termini di sostenibilità ambientale. Pubblicati recentemente in Gazzetta Ufficiale, i CAM strade mirano a fornire linee guida precise per la progettazione, costruzione e manutenzione delle infrastrutture, ponendo al centro il rispetto dei criteri di economia circolare e la riduzione degli impatti ambientali. Tuttavia, se da un lato questi criteri rappresentano un progresso verso una maggiore consapevolezza ecologica, dall'altro alcune aree risultano ancora poco sviluppate.

L’analisi del contributo evidenzia come la lunga esperienza in materia di valutazione dell’impatto ambientale (VIA) abbia lasciato il segno nella regolamentazione attuale, ma si sollevano dubbi su quanto questi nuovi CAM riescano effettivamente a rispondere alle sfide moderne. Se, infatti, i criteri minimi sembrano puntare a una riduzione degli impatti attraverso pratiche come l’uso di materiali riciclati, manca una visione più integrata. Per esempio, non sono sufficientemente considerate soluzioni progettuali innovative come l’autosufficienza energetica attraverso fonti rinnovabili o interventi più incisivi nel contenimento dell’impatto ambientale.

Un altro aspetto critico riguarda l’interpretazione stessa dei CAM. Non sono leggi assolute, ma indicazioni flessibili, adattabili al contesto e alle specifiche tecniche dell’opera. Il rischio, però, è che una loro lettura superficiale possa portare all’applicazione meccanica di norme senza cogliere le opportunità per uno sviluppo realmente sostenibile.

Centrale, invece, è il concetto di "transizione". I CAM strade introducono il principio per cui le attività economiche connesse alla realizzazione di infrastrutture devono adattarsi progressivamente verso la neutralità climatica. Questo apre la strada a nuove opportunità, come lo sviluppo di sistemi energetici autonomi o l’applicazione di tecnologie a basse emissioni in tutto il processo costruttivo.

Nonostante le criticità, i CAM rappresentano un primo passo verso l’evoluzione delle infrastrutture stradali in ottica sostenibile. Tuttavia, per coglierne appieno il potenziale, sarà necessario un maggiore impegno da parte degli operatori del settore, pronti a leggere e applicare i criteri in modo critico e costruttivo, sviluppando soluzioni che vadano oltre il mero rispetto dei requisiti minimi, per un’infrastruttura realmente al servizio dell’ambiente.